Pala del Martini

All’interno della prima cappella sulla destra si trova la Pala lignea, ivi situata dal 1986, dopo una impegnativa opera di restauro.
L’opera fu commissionata, per la nuova chiesa di San Paolo, dalla Vicinia di Mortegliano il 14 dicembre 1494 allo scultore Giovanni Battista di Martino Mioni (? - 1535, allievo di Alvise Vivarini di Venezia),  per l’ingente somma di 1.080 ducati.
L’artista, impegnato dalle numerose commissioni, iniziò il lavoro solo nel 1523 e lo concluse nel 1526. Nel 1527, la pala fu posizionata nella chiesa di S. Paolo fino al 1864, anno in cui fu trasferita nella chiesa della SS. Trinità. Inizialmente era composta da 65 statue ma, purtroppo, durante il trasporto se ne persero due.
La pala, una delle più grandi in Friuli Venezia Giulia, rappresenta uno dei maggiori esempi dell’arte  lignea in regione. Il modello compositivo è complesso e si lega ad una tradizione iconografica transalpina. La struttura architettonica consta di tre ripartizioni orizzontali aperte con cornici a motivi lombardeschi a fiori e foglie, sostenute da  eleganti
colonnine. Poggiante su una predella col bassorilievo del Cristo morto e angeli, culmina con una trabeazione in cui è inserita una lunetta con la Maria Assunta. Le ripartizioni orizzontali rappresentano episodi della vita della Vergine. Al primo livello (13 statue) la Pietà (Compianto sul Cristo morto), al secondo (15 statue) la Dormitio Verginiis con i dieci  Apostoli, al terzo (23 statue) l’Assunzione. Sovrasta l’intera composizione S. Paolo Benedicente tra due angeli. Le statue, originariamente dorate, avevano solo le estremità dipinte.