Un ricordo del col. Lidio Buttolo sugli inizi storici della parrocchia del Villaggio del Sole:

“……L’ingresso ufficiale e solenne nella parrocchia del Villaggio del Sole in Udine da parte di Mons. (allora Don) Vittorio Canciani avvenne il 24 giugno 1960 (dal Libro storico della parrocchia) in quanto la gente, proprio in quel periodo, stava iniziando il suo massiccio insediamento nel nostro quartiere, allora periferia udinese – oggi città. La loro provenienza era eterogenea e la loro cultura variegata. Giungevano da un centinaio di parrocchie: bisognava saperli accogliere ed agglomerare..

L’incarico di Don Vittorino a parroco di questo rione della Udine-Ovest avvenne nel 1959 mentre era parroco a Mereto di Capitolo. Egli perciò, contemporaneamente, fece costruire dall’impresa dell’ing. Foi la chiesa “provvisoria” che in seguito sarebbe stata adibita ad aule di Catechismo ecc., come oggi si può notare. Arrivato ad Udine, mentre faceva edificare, dopo un concorso da lui bandito, l’attuale casa canonica, abitò presso una famiglia di privati nella vicina Via Martignacco. Lì vi rimase per un anno assieme alla sua cara e meritoria mamma.

In quelle due stanzette striminzite, fra le molte preoccupazioni iniziali di organizzazione, nella sua mente prese corpo il progetto, già approvato in linea di massima dall’Autorità ecclesiastica, e da lui curato nei minimi particolari, della costruzione della grandiosa chiesa ottagonale (chiamata a ragione “tempio” dagli abitanti e dai moltissimi visitatori italiani e stranieri).

Per merito suo sorse la casa canonica, bella ed efficiente perché dotata nei due piani inferiori di numerosi ambienti per le riunioni dei giovani e degli adulti: fu inaugurata nell’estate del 1961, un anno cioè dopo il suo arrivo. La chiesa invece, arricchita dai preziosi mosaici, fu solennemente aperta al culto a Natale del 1965.

Di tutte queste opere, sorte sulla prateria in pochi anni, s’è parlato in Udine ed anche assai lontano dal Friuli, ma forse non abbastanza e comunque sempre più che meritoriamente.

Degli inizi ben poco si sa, per cui mi sembrava doveroso renderne questa succinta testimonianza, anche per gli enormi sacrifici morali e materiali cui si è sobbarcato questo “fondatore” emerito che in quegli anni, con il suo zelo e con la sua parola, ha dato a tutti un’impronta spirituale indelebile, lasciando un ricordo incancellabile…”