Commenti vari

Il Prof. G. Passoni di Udine sul “Messaggero Veneto” del 13 marzo 1968 ne parlava in questo modo:

“……Don Vittorino Canciani è un sacerdote ardente che vive di fede, con alto senso di responsabilità. E’ un uomo d’interiorità che a prima vista non sembra, come se volesse nascondere questo dono. Di grande zelo apostolico, oratore credibile e convincente, dimostra sempre uno spirito di pace che lascia perdere tutto pur di non litigare.
Professore di cultura vastissima, si rimaneva incantati quando predicava: lui diceva che nella casa del Signore tutti hanno il diritto di capire. Venivano in molti a sentirlo anche dal “Redentore”, da Passons e dai Rizzi, perfino da Martignacco. Le sue parole erano misurate; aveva soprattutto una grande capacità di sintesi.
I parrocchiani parlavano sovente delle sue attenzioni per i poveri, i malati ed i giovani.
L’abbiamo visto sempre generoso e molto sereno nelle prove, coraggioso nelle difficoltà, affabile nella conversazione. Lui ed il cappellano lavoravano affiatati.
Sono stati grandi i giorni della costruzione della chiesa, specialmente quello della sua inaugurazione con tutte le autorità e una gran massa di gente…”

Il Prof. G. Silvestre, presidente delle Attività sportive della parrocchia del Villaggio del Sole – Udine, sul “Messaggero Veneto” del 2 febbraio 1968 alla fine d’un lungo articolo riassumeva in questo modo il suo pensiero su don Canciani:

“……Per la crescita religiosa, morale e culturale di quella popolazione si è prodigato con una generosità inesauribile. Dotato di viva intelligenza e di una grande carica di umanità, pronto a infondere speranza e fiducia, uomo ottimista e realista ad un tempo, ricco di una fede viva e genuina, aperto al dialogo, generoso verso tutti, si dedicò con impegno particolare alla promozione culturale e spirituale dei suoi parrocchiani….”

Tre persone rappresentative della “Garbatella”:

Il Prof. G. Scialanga sul “Messaggero” della Capitale il 20 febbraio 1974 scriveva tra l’altro:

“……Era preciso nelle funzioni in chiesa, affabile nella conversazione e buono nel confessionale…”

Il dott. Cosimo Serrani su “Il Tempo” del 21/17/1974 si esprimeva così:

“……Don Vittorino sin dai primi mesi in quella grande chiesa romana di S. Francesco Saverio aveva conquistato la gente della Garbatella con la sua predicazione brillante ed attuale, piena di spirito evangelico. Trattando con lui si avvertiva subito la sua serenità interiore e l’intelligenza nell’affrontare e nello sciogliere i problemi dei suoi interlocutori, sia delle persone colte che della povera gente verso la quale egli era sempre molto attento.
A detta di tutti, grande era la sua fede nella Provvidenza e la sua generosità verso chi sbagliava. Era poi uno spettacolo quando Don Vittorino entrava nei cortili dei grandi caseggiati (chiamati “Lotti”) vedere tanti fanciulli che gli correvano incontro festanti, seguiti dai più più piccoli…”

Il Prof. Franco Chiappetta, Docente di Diritto dell’Informazione e della Comunicazione al Link Campus University of Malta e Membro del Consiglio Superiore di Sanità e del Consiglio Superiore Tecnico delle Comunicazioni, scrive così:

“Ho sempre considerato Mons. Vittorino Canciani un profondo conoscitore di persone e particolarmente lungimirante verso il futuro. Nel lontano 1973, come Presidente del Comitato della Parrocchia di San Francesco Saverio in Roma per il suo XXV° di Sacerdozio, mi resi conto della stima e dell’affetto ch’egli godeva presso la popolazione, della sua disponibilità verso i deboli e della sua costanza, ad ogni livello, quale divulgatore del Vangelo.”