Sul Bollettino parrocchiale di Mortegliano (Udine) dell’ottobre 1998 il Dott. Roberto Tirelli, ricordando la Messa solenne del 50° di Mons. Canciani nel duomo della cittadina, ad un certo punto osservava:

Don Vittorino è nei suoi anni romani in primo piano nella vita culturale, sociale e religiosa della capitale: scrive, predica, studia, viaggia, riceve onori quotidiani. Il suo canonicato è una carica ambita che egli riveste con quella modestia che gli viene dalla familiarità con le cose grandi.
> Nessuno è più morteglianese di lui. Umile, modesto, ricco di fede, generoso, sincero, lavoratore instancabile incarna la versione più vera di “blave di Mortean.”

Nella festa del suo 50° di Sacerdozio, a Mortegliano, accanto al ricordo delle tappe friulane del Monsignore, la prima delle quali fu – per sei anni - la parrocchia di San Quirino in Udine, da Roma sono giunte decine di telegrammi, di cui ben nove di cardinali fra i quali Ruini, Gagnon, Noè, Oddi, Angelini, Canestri, e quello di Francesco Rutelli Sindaco della Capitale.
Dopo l’abbraccio con i compaesani, amici ed estimatori e con le tante autorità convenute, don Vittorino ha benedetto i rinnovati locali della sagrestia del duomo.
Nel successivo incontro conviviale sono intervenuti nove oratori, fra i quali il poeta Domenico Zannier, lo psicologo Albino Comelli ed il Cav. di gr. Croce avv. Prof. Francesco Ogliari, Presidente del C.I.R.G.I.S. di Milano che lesse una pregevole poesia da lui composta sul Festeggiato…”