Mariella Alberini, giornalista ed autrice di parecchi romanzi triller geo-politici, presente nella Basilica Vaticana alla S. Messa d’Oro presieduta dal canonico Mons. Canciani con una trentina di concelebranti all’Altare della Cattedra, rispondendo su

“……Sono rimasta profondamente impressionata dall’atmosfera festosa e allo stesso tempo dalla solennità del santo rito cantato da un coro di bellissime voci del Friuli, terra d’origine del Festeggiato. Il celebrante è un uomo di Chiesa con altissime capacità intellettuali e pastorali. Credo, caro lettore, che la sua legittima curiosità possa concentrarsi su un personaggio come questo. Un “vero medico delle anime” in chiave moderna, da alcuni anni arrivato nel tempio dei massimi sistemi. L’umile cronista ha vissuto quella cerimonia con crescente interesse. Durante l’omelia, il prelato non ha mai parlato di sé, facendo invece cogliere l’essenza della vita sacerdotale…

Cinquant’anni di sacerdozio per un prete maturato nei corsi di teologia, di filosofia, di scienze politiche sono ricchissimi di incredibili esperienze umane e forse disumane. Sono state proprio queste vicende che, a suo tempo, gli hanno fatto scegliere la parrocchia invece della cattedra universitaria. E questo pastore poliglotta di profonda cultura, colmo di onorificenze italiane e straniere, seguito dalla gente per la semplicità del tratto e la sua credibilità, opera all’interno di quello Stato misterioso ai più che è il Vaticano.
Il passato di questo prelato appartiene soprattutto ai giovani, per i quali ha sempre nuove attività culturali, ed alle parrocchie che ha fondato nella sua terra d’origine. E’ lui il primo a stupirsi del miracolo che il dono del sacerdozio gli ha concesso di vivere: da una dimensione semplice, attraverso un lungo viaggio nella Chiesa in mezzo all’umanità e alla cultura, fino al contatto con i vertici che governano gli squilibri del mondo. Ed ora continua a rimanere accanto a chi ha bisogno di lui…..”